Emergenze  

 

“Dal 2015 a oggi, oltre 2.000 missioni dei Vigili del fuoco sono state eseguite con l’ausilio di Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR), meglio conosciuti con il nome di droni. I velivoli sono stati impiegati a supporto di operazioni di ricerca, di monitoraggio, di ispezioni interne ed esterne di edifici e, tra l’altro, in occasione del terremoto in Centro Italia, grazie al loro intervento, sono state messe in salvo 291 persone.”

(Giuseppe Romano, Direttore Centrale per l’Emergenza e il Soccorso tecnico dei Vigili del fuoco)

 

 

AvIoT si propone di portare avanti questa sfida, migliorando le tecnologie già impiantate sui velivoli. Nell’implementazione del progetto, il drone verrà dotato di un sistema audio bidirezionale (megafono e microfono) per comunicare con lo specifico individuo in difficoltà, raccogliere informazioni utili da parte di chi è sul posto e capirne le reali necessità. Si prevede la realizzazione di una demo sottoforma di applicazione orizzontale prototipale distribuita fra Cloud e drone. Nello sviluppo di tale applicazione il progetto si avvarrà anche della consulenza di terze parti.
L’ idea di base è la seguente: l’operatore, dopo essersi autenticato presso la piattaforma Cloud, avrà la possibilità di instaurare una comunicazione audio/video con il drone e potrà vedere in streaming la presa diretta del drone, percepire eventuali suoni o richieste di aiuto provenienti dal canale audio, comunicare con l’interessato e rassicurarlo.
I vantaggi dell’uso dei droni si traducono in una maggiore rapidità d’intervento, minori rischi per gli operatori, la possibilità di avere un efficace supporto alle decisioni basandosi su mappe dettagliate ed aggiornate degli scenari oggetto dell’intervento.

 

 

   Agricoltura di precisione

 

Se c’è un settore in cui i droni stanno passando rapidamente dalla fase di sviluppo tecnologico a quelle applicativa e commerciale è proprio il ‘precision farming’, la cosiddetta agricoltura di precisione. Questo specifico settore, infatti, si sta rivelando di grande interesse in Italia, sia per l’importanza del comparto agricolo nell’economia del nostro Paese, sia anche per la relativa semplicità dell’utilizzo dei droni in aree agricole considerate ‘non critiche’ perché disabitate e prive di infrastrutture”.

       (Luciano Castro, Presidente di Roma Drone Conference)

 

 

 

Il progetto ha l’obiettivo di realizzare un’applicazione verticale nel contesto agricolo, con caratteristiche innovative, basate sul telerilevamento remoto dello stato vegetativo della pianta. Nello sviluppo di AvIoT, il drone sarà dotato di una componentistica tale da garantire una cattura accurata delle immagini multispettrali, di un loro backup in una memoria interna e dell’invio sicuro alla piattaforma cloud per operazioni di elaborazione in tempo reale al fine di poter eseguire un tuning del sistema di ripresa da parte di un esperto (agronomo) anche da remoto. Il software dimostrativo che il progetto implementerà sarà un’applicazione distribuita fra cloud e drone. L’ idea è generare un piano di volo ben definito che sarà caricato sul drone, il quale, durante la fase di perlustrazione e in funzione del piano di volo caricato e delle tipologie di rilevazioni da effettuare, scatterà una serie di foto con associate le coordinate GPS dell’area che ricoprono. Quest’ultime saranno dapprima archiviate in locale e contemporaneamente inviate alla piattaforma cloud. L’utente potrà prendere visione da remoto e in tempo reale delle foto e di conseguenza analizzarle in modo da creare una visione complessiva della coltura che metta in evidenza differenze tra piante in salute e piante stressate.

 

 

    Geofencing

 

 

 

Il geofencing è una sorta di “recinto virtuale” utilizzato dalla tecnologia GPS per definire i confini geografici virtuali di un’entità in movimento (oggetto o persone) e la sua posizione esatta. In maniera più marginale rispetto alle altre “challange”, AvIoT vuole realizzare un’applicazione, in grado di definire il perimetro geografico virtuale dei velivoli in movimento. Si intende implementare delle politiche di geo-fencing dinamico avanzato, capaci di aggiornare in tempo reale la mappa delle aree protette da un unico punto di controllo e spostarla immediatamente su tutti i droni autorizzati, obbligandoli a tenerne conto immediatamente. In questo modo sarà possibile intervenire su casi di pertinenza quali eventi sportivi o passaggi di convogli a rischio sicurezza, che non possono essere codificati in maniera statica e permanente nei database delle aree protette. Si vuole altresì costruire un corridoio virtuale obbligato per il drone nel momento stesso in cui è già in volo, disegnandolo graficamente sulla mappa di controllo missione e immettere sul terreno o sulle infrastrutture sensori “di recinto” che segnalino ai droni nelle loro prossimità di non oltrepassare il recinto o avvicinarsi alla struttura.