American Robotics, azienda statunitense con sede a Boston, ha recentemente realizzato “Scout”, un sistema che va oltre il concetto del classico drone. Si tratta di una vera e propria infrastruttura autonoma e in grado di effettuare missioni di volo quotidiane, gestendo anche la carica delle batterie di alimentazione del velivolo, la trasmissione ed elaborazione dei dati raccolti dalle telecamere multispettrali di cui il drone è dotato.
Scout nasce per concretizzare l’idea di ottimizzazione dei processi agricoli, riducendo sprechi e migliorando la produzione in modo da sopperire alla riduzione dei terreni coltivabili e all’aumento della popolazione mondiale. Certamente il connubio tra droni e agricoltura di precisione può fare la differenza, rimodellando le classiche metodologie agricole ma questo porta alla necessità di implementare protocolli nuovi e al passo con le nuove tecnologie, cosi come hardware specializzati in modo da migliorare le performance del sistema.
“Scout” può, senza indugio, essere considerato un ottimo trampolino di lancio per questa nuova idea; è stato distribuito in diverse aziende dislocate sul territorio statunitense già da questa estate. L’infrastruttura complessiva consta di un drone dotato di camere multispettrali e una stazione resistente agli agenti atmosferici che gestisca decolli, atterraggi, ricarica delle batteria ed elaborazione dati.
Di seguito una interessante dichiarazione di Reese Mozer, Co-Fondatore e CEO di American Robotics: “La tecnologia dietro Scout è stata sviluppata dopo aver collaborato con agricoltori e professionisti del settore per comprendere le sfide logistiche ed economiche che devono affrontare. Di conseguenza, Scout è il primo sistema drone pratico e industriale che risponde veramente alle esigenze di questo settore. La piena automazione è un ingrediente chiave per il futuro dell’agricoltura di precisione e siamo ansiosi ed entusiasti di offrire finalmente questa capacità ai nostri clienti”.